The Bodleian Libraries (University of Oxford): il Programma di ampliamento delle collezioni bibliografiche (2017-2022)
Department of Classics, University of Reading; d.rini@pgr.reading.ac.uk
Per tutti i siti web l’ultima consultazione è stata effettuata il 5 novembre 2018.
Abstract
Le biblioteche dell’University of Oxford, tra le più note istituzioni culturali al mondo, conservano una delle raccolte bibliografiche e documentali più ricche in Europa. Le raccolte delle Bodleian Libraries sono il risultato di una serie molto favorevole di eventi storici e di iniziative di acquisto a opera di bibliotecari, curatori e utenti come anche di privati collezionisti e amatori che nel tempo donarono le loro biblioteche all’University of Oxford. La finalità di questo studio è quello di presentare e valutare l’impatto della Strategy 2017-2022, il programma di ampliamento delle collezioni bibliografiche per il prossimo quinquennio. Oltre a presentare il testo del programma in traduzione italiana, questo studio introduce il lettore alla storia della Bodleian Library e include il testo di un’intervista a Suzanne de la Rosa (Head of communications). Attraverso un’analisi del testo del programma e del contenuto dell’intervista, ci si augura di poter presentare un modello di biblioteca universitaria di straordinario rilievo e complessità in un momento di transizione nel quale l’istituzione, il suo patrimonio edilizio e le sue collezioni stanno attraversando radicali cambiamenti.
English abstract
The libraries of the University of Oxford, amongst the most renown cultural institutions in the world, hold one of the richest bibliographic and documentary collections in Europe. The collections of the Bodleian Libraries are the result of a very favorable series of historical events and purchase initiatives put into place by librarians, curators and patrons which, together with the generous donations of private collectors and amateurs, have given us the Bodleian Library that we know today. Purpose of this study is to present and evaluate the impact of the 2017-2022 Strategy, the program to expand the bibliographic collections of the Bodleian Library over the next five years. In addition to presenting the text of the programme in Italian translation, this study introduces the reader to the history of the Bodleian Library and also includes the text of an interview with Suzanne de la Rosa (Head of communications). Through an analysis of the text of the programme and the content of the interview, we hope to present a model of a university library of extraordinary importance and complexity in a moment of transition in which the institution, its architectural heritage and collections are undergoing radical changes.
Le Bodleian Libraries e il Programma di ampliamento (Strategy 2017-2022)
Tra le biblioteche universitarie europee, le Bodleian Libraries ricoprono un ruolo di grande rilievo data la loro posizione di biblioteche centrali dell’University of Oxford. Seppure si tratti di un grande e diversificato circuito bibliotecario creato e sviluppato nel corso dei secoli e avente una lunga tradizione d’indipendenza economica e organizzativa al servizio della comunità degli studenti e ricercatori affiliati all’University of Oxford, questo modello bibliotecario costituisce ancor oggi un esempio da seguire nel panorama europeo. Questo in particolare in un momento come quello attuale nel quale le biblioteche sono oggetto di un programma quinquennale di ampliamento delle collezioni e dei servizi senza precedenti. Grazie alla disponibilità economica e organizzativa dell’università, le Bodleian Libraries hanno potuto accumulare raccolte di estrema varietà e prestigio che, nel corso dei secoli, hanno visto arrivare a Oxford documentazione proveniente da ogni parte del mondo.
Malgrado ancora oggi una gestione orientata più all’acquisto sistematico di documentazione bibliografica – e quindi privo di un’approccio obiettivo che possa garantire l’ampiamento di collezioni rilevanti a un pubblico più ampio – oggi le Bodleian Libraries hanno cambiato completamente fisionomia per divenire un centro d’importanza mondiale per gli studi e la ricerca accademica, principalmente nel settore umanistico, a favore dell’eccellenza degli studi in una situazione economica e organizzativa più unica che rara. Le collezioni delle Bodleian Libraries sono attualmente oggetto di un programma estensivo di ampliamento volto a migliorare l’accesso e promozione degli studi e della ricerca della durata quinquennale.
The history of any great library resides in the complex inter-relationships between the personalities which have shaped it, the buildings which have housed it, and the collections which have filled it. Each of these key elements – especially where their stories are long and full of interesting variety – brings its own fascination to the institutional “mix”, and serves to determine the particular features that characterise a library in its present form. In the case of the Bodleian Library, now entering its fifth century of continuous existence at the heart of one of the great universities of the world, it is probably its collections – unrivalled anywhere among academic institutions, in terms of their range, depth and quality – on which its worldwide reputation is rightly based [Reg Carr, Bodley’s Librarian, October 2003].
La storia di ogni grande biblioteca risiede nelle complesse interrelazioni tra le personalità che l’hanno plasmata, gli edifici che l’hanno ospitata e le collezioni che l’hanno costituita. Ognuno di questi elementi chiave – specialmente quando le loro storie sono lunghe e piene di interessanti vicende storiche e umane – apporta il proprio fascino a quel “mix” istituzionale che serve a determinare le caratteristiche particolari che caratterizzano una biblioteca nella sua forma attuale. Nel caso della Bodleian Library, che ora sta entrando nel suo quinto secolo d’esistenza nel cuore di una delle più importanti università del mondo, sono proprio le sue collezioni – ineguagliabili tra tutte le istituzioni accademiche, in termini di varietà, ampiezza e qualità – su cui si basa giustamente la sua fama al livello mondiale.
Le Bodleian Libraries
Le biblioteche dell’University of Oxford, tra le più note istituzioni culturali al mondo, conservano una delle raccolte bibliografiche e documentali più ricche in Europa (Fig. 1).
Le Bodleian Libraries (normalmente si utilizza il plurale trattandosi, in effetti, di un circuito bibliotecario e non di una singola istituzione) sono inoltre note come monumenti storici di grande pregio essendo ospitate all’interno di edifici realizzati da alcuni dei maggiori architetti inglesi di età moderna. Le collezioni raccolte dalle biblioteche sono il risultato di una serie molto favorevole di eventi storici e di iniziative intraprese da donatori privati.
The Bodleian’s collections, like those of every large institutional library, are the product of countless acts of recommendation and judgement – scholarly or biased, short-term or long-sighted – made by thousands of people, from Sir Thomas Bodley himself, through twenty-three of his Librarians and thirteen generations of Curators, to the library staff and committees of today, and the readers and other specialists who advise them.
Le collezioni della Bodleian, come quelle di ogni altra grande biblioteca pubblica, sono il risultato di innumerevoli acquisti da parte dei suoi lettori – eruditi o semplici appassionati con interessi a breve o a lungo termine – ne hanno accresciuta la consistenza e la ricchezza a partire dal nucleo originario di Sir Thomas Bodley stesso, ventitré dei suoi direttori e di tredici generazioni di curatori, fino al personale interno e all’attuale comitato della biblioteca incaricato degli acquisti, come ai singoli lettori moderni e agli altri specialisti che continuano a raccomandare nuovi acquisti.
La finalità di questo studio è quella di presentare e valutare l’impatto del Programma di ampliamento delle collezioni bibliografiche delle Bodleian Libraries per il quinquennio 2017-2022. Oltre a presentare il testo del programma in traduzione italiana, si introduce il lettore alla storia delle Bodleian Libraries e, prima di discutere il contenuto stesso del programma, include anche il testo di un’intervista a Suzanne de la Rosa (Head of communications delle Bodleian Libraries). Attraverso un’analisi del testo e dell’intervista, ci si augura di poter presentare un modello di biblioteca universitaria in un momento di transizione nel quale l’istituzione, il suo patrimonio edilizio e le sue collezioni stanno attraversando radicali cambiamenti. Si spera che questo progetto possa costituire un punto di riferimento per altre analoghe istituzioni bibliotecarie universitarie europee, comprese quelle italiane.
Seppure non sia stato possibile presentare in questo contesto le Bodleian Libraries in un più ampio panorama bibliotecario moderno, lo studio presenta: la storia delle collezioni di questa biblioteca universitaria inglese con lo scopo di introdurre il lettore alle politiche messe in opera di recente per il rinnovamento degli edifici del circuito bibliotecario; la riorganizzazione delle collezioni attraverso la creazione di un magazzino dove la maggior parte delle raccolte sono conservate; la ridistribuzione dei materiali di maggior uso da parte dell’utenza in edifici del centro storico, in un’area più vicina ai dipartimenti e ai collegi universitari. L’intervista a Suzanne de la Rosa introduce il lettore alle politiche messe in atto per il quinquennio 2017-2022 attraverso la discussione di alcuni esempi, come gli interventi di restauro e ammodernamento delle biblioteche, la riorganizzazione delle raccolte, la formazione professionale dei dipendenti e il finanziamento e la promozione d’iniziative di ricerca universitaria, catalogazione delle raccolte e comunicazione col pubblico.
Oltre alla Bodleian Library (situata nei locali dell’Old School Quadrangle costruito fra il 1613 e il 1619), nel centro di Oxford, si aggiungono al nucleo principale delle Bodleian Libraries la Radcliffe Camera, costruita su disegno di James Gibbs tra il 1737 e il 1749, e la Weston Library, edificata su disegno di Sir Giles Gilbert Scott tra il 1937 e il 1940. A esse si aggiungono, inoltre, le biblioteche di dipartimento e dei vari centri di ricerca (anche gli ospedali ospitano biblioteche specializzate) così come quelle dei musei, dei centri linguistici, dei singoli collegi universitari e degli istituti religiosi che attualmente ammontano a un totale complessivo di cento istituzioni bibliotecarie universitarie censite nella sola città di Oxford (Fig. 2)
Il patrimonio bibliografico e documentale delle Bodleian Libraries è parzialmente consultabile elettronicamente e le riproduzioni (comprese le fotocopie, le scansioni e le riproduzioni fotografiche di pubblicazioni rare, manoscritti ecc.) possono essere ordinate attraverso un apposito sito web. Le Bodleian Libraries hanno inoltre sviluppato un apposito servizio per l’archiviazione di immagini relative alla loro storia e alle collezioni disponibili per scopi editoriali.
Per quanto riguarda i servizi bibliotecari disponibili localmente, a queste si aggiungono le biblioteche comunali (gestite, cioè, dall’Oxford City Council) e le biblioteche provinciali (coordinate dall’Oxfordshire County Council). Nella Guida alla Bodleian Library si legge:
The Bodleian Library is the central research library for the Humanities at the University of Oxford and is one of approximately 30 libraries that form Bodleian Libraries, Oxford University’s library service. […] Founded in 1602, the Bodleian Library has been a Legal Deposit Library since 1610. This means that a copy of all print material published in the UK should be deposited in the Bodleian. This has helped the Library to develop extensive and varied collections, with over 9 million items held. The Bodleian, as well as serving the academic needs of the University of Oxford, is a National and International Research Library, attracting scholars from across the world with its collections. The Bodleian is reference-only, meaning that none of its materials can be borrowed. This has the advantage that material should always be available to readers.
La Bodleian Library è la biblioteca centrale di ricerca per le discipline umanistiche dell’University of Oxford ed è una delle circa trenta biblioteche che formano le Bodleian Libraries, il servizio bibliotecario dell’University of Oxford. [...] Fondata nel 1602, la Bodleian Library è biblioteca di deposito legale dal 1610. Ciò significa che copia di tutto il materiale stampato e pubblicato nel Regno Unito è qui normalmente raccolta. Ciò ha fatto sì che la biblioteca sviluppasse collezioni molto ampie e diversificate, che ammontano a oltre nove milioni di opere. La Bodleian Library, oltre a ottemperare alle necessità della comunità scientifica dell’University of Oxford, è anche biblioteca di ricerca di livello nazionale e internazionale che attrae studiosi da ogni parte del mondo grazie alle collezioni da essa possedute. Le Bodleian Libraries sono inoltre biblioteche di reference-only, ovvero nessuno dei loro documenti può essere preso in prestito dall’utenza. Questa scelta di politica bibliotecaria ha come risultato che il patrimonio è sempre e continuamente disponibile a tutti gli utenti.
All’interno del circuito bibliotecario dell’University of Oxford l’edificio principale della Bodleian Library, situato nel centro storico di Oxford, ha un ruolo di spicco sia da un punto di vista storico che monumentale essendo stato aperto al pubblico nel 1602 per ospitare e rendere accessibili le raccolte di manoscritti donate da Humphrey of Lancaster (1390-1447), Duca di Gloucester, fratello minore del re Enrico V (1367-1413). A partire proprio dal 1602 le raccolte sono cresciute significamente e sono state ampliate attraverso acquisti effettuati e donazioni ricevute gradualmente dall’University of Oxford soprattutto nel corso degli ultimi centocinquant’anni.
Il nucleo bibliografico originario dell’University of Oxford era ospitato in un modesto locale al di sopra della Old Congregation House, e, a partire dal 1302, nei pressi del lato settentrionale della cancellata della University Church. L’edificio era allora collocato nel cuore del quartiere universitario a poca distanza da altri collegi e aule dove si tenevano le lezioni. La biblioteca fu costruita con i fondi messi a disposizione da Thomas de Cobham, vescovo di Worchester, ma nel 1327 la struttura risulta ancora incompiuta.
Nel 1444 l’università decise finalmente di realizzare una nuova biblioteca in alcuni locali al di sopra della Divinity School ai margini delle mura della città medievale (Fig. 1). La costruzione dei nuovi locali rallentò per poi accelerare soltanto nel 1478 mentre la biblioteca fu aperta al pubblico dieci anni più tardi nel 1488. La raccolta bibliografica lì conservata fu completamente distrutta nel 1550 quando Richard Cox, preside di facoltà dell’allora appena fondato Christ Church College, decise di disperderne le collezioni (operando su indicazione di re Edoardo VI) nel tentativo di epurare la biblioteca da libri e immagini considerate eretiche. Tuttavia l’università non fu allora in grado di sostenere le spese di acquisto di altri volumi e sostituire quelli andati perduti. Nel 1556, infatti, la biblioteca fu smantellata completamente, compreso l’arredamento e i locali occupati dalla Facoltà di Medicina.
La biblioteca venne quindi ricostituita ex novo da parte di Sir Thomas Bodley (1545-1613) (Fig. 2), il cui cognome è all’origine del nome stesso della biblioteca, un membro del Merton College che aveva viaggiato ripetutamente in Europa continentale e che aveva preso parte, tra il 1585 e il 1596, a numerose missioni diplomatiche per conto della regina Elisabetta I (1533-1603). I fondi messi a disposizione da Bodley furono accettati nel 1598 e la biblioteca fu ristrutturata con lo scopo di ospitare sia i libri donati dallo stesso Bodley sia quelli provenienti da privati. Quando la biblioteca aprì finalmente al pubblico l’8 novembre 1602 a occuparsene in qualità di primo bibliotecario fu Thomas James (1573-1629), il quale contribuì alla redazione del primo catalogo cartaceo che fu pubblicato nel 1605.
Nel 1610 Bodley firmò un accordo con la Stationers’ Company di Londra che prevedeva l’acquisto di almeno una copia di ogni volume pubblicato sul territorio inglese. Benché questo accordo non venisse sempre rispettato correttamente, esso costituì la premessa per l’accrescimento continuo delle sue raccolte e l’istituzione a Oxford di una prima biblioteca di “deposito legale” sul territorio inglese. Bodley morì nel 1613 e, nel giorno stesso del suo funerale, cominciarono i lavori per la realizzazione di un’edificio quadrangolare (il già ricordato Schools Quadrangle) sul lato orientale della biblioteca. L’edificio fu realizzato con l’intento di ospitare non soltanto sale di lettura, ma anche aule per le lezioni universitarie e per sostenere gli esami (Fig. 3).
Un piano superiore venne quindi adibito a ospitare le raccolte d’arte e di archeologia dell’università, una raccolta che costituì il nucleo principale del primo museo pubblico d’Inghilterra, l’Ashmolean Museum, edificato prima su Broad Street e poi ospitato in un nuovo edificio appositamente realizzato su Beaumont Street (Fig. 4).
L’edificio principale della biblioteca fu completato nel 1619, ma i lavori continuarono fino al 1624. L’ultima aggiunta è datata al 1634-1637, quando una nuova sezione fu finalmente completata. Tra le raccolte principali della nuova biblioteca vi erano manoscritti e libri rari che attraggono ancora oggi sia studiosi affiliati all’University of Oxford che studiosi esterni. In questa fase il prestito non era in nessun caso ammesso. La biblioteca non era comunque molto frequentata dato che non aveva alcuna forma di riscaldamento e l’illuminazione artificiale non era ancora stata installata (soltanto nel 1929 venne installato un sistema di illuminazione elettrica), mentre gli orari di apertura rimanevano molto limitati (dalle ore 10.00 alle 15.00 in inverno e dalle ore 9.00 alle 16.00 in estate).
Nel frattempo cominciarono a emergere le biblioteche “collegiali” (istituite dai collegi universitari affiliati all’università) che si affiancarono al nucleo principale della Bodleian Library. L’edificio più importante fu però quello costruito da John Radcliffe (1650-1714), probabilmente il più noto medico inglese del suo tempo, dove venne ospitata la sua collezione personale, un fondo che venne inglobato nelle raccolte della Bodleian Library soltanto nel 1860 (Fig. 3). Il suo dono consentì l’acquisto di un appezzamento di terreno e la realizzazione di un nuovo edificio che assunse il suo stesso nome (Radcliffe Camera), assieme allo stanziamento di fondi per pagare un bibliotecario e nuovi libri da aggiungere alle raccolte esistenti. L’edificio (Fig. 5) fu effettivamente costruito a sud della biblioteca principale, in quella che divenne la Radcliffe Square.
Le collezioni bibliografiche vennero accresciute nel corso del Settecento attraverso donazioni di privati e non attraverso gli acquisti. Fortunatamente, la biblioteca ricevette numerose donazioni in termini di fondi messi a disposizione per l’accrescimento delle collezioni. Tra queste la più importante è la donazione di Lord Nathaniel Crewe (1633-1721), prima vescovo di Oxford e poi di Durham, che consistette in diecimila sterline messe a disposizione per l’acquisto di libri su base annuale per circa un trentennio tra il 1750 e il 1780. Nel 1780 l’università stanziò un fondo per l’accrescimento delle collezioni grazie al denaro proveniente dai pagamenti dei servizi bibliotecari e dalle tasse universitarie pagate dagli studenti. In seguito fu definito un piano di acquisti sistematici, soprattutto di materiali di origine europea ed è interessante notare che quasi tutte le richieste di acquisto fatte dai lettori nel corso del secondo Settecento furono sistematicamente accettate.
Tra gli acquisti principali si contano i materiali a stampa derivanti dalla vendita della collezione Pinelli e Crevenna fra il 1789 e il 1790 che comportarono una spesa complessiva di £ 2.600. Fra le acquisizioni successive, si contano nel 1793 una copia della Bibbia di Gutenberg acquistata per £ 100, nel 1817 l’intera collezione Canonici, l’acquisto più costoso dalla fondazione della biblioteca, avvenuto per £ 5.444 e la Oppenheimer Library nel 1829 al prezzo di £ 2.200. Altri acquisti furono effettuati nel 1827 (consistenti principalmente in collezioni antiquarie) e nel 1837 (letteratura inglese) e nel 1850 (letteratura polacca). I fondi a disposizione della Bodleian Library erano comunque modesti in questa fase dato che si aggiravano intorno a £ 1.400, mentre la British Library aveva a disposizione una somma quasi sette volte maggiore, ovvero £ 10.000.
Per quanto riguarda le scelte per gli acquisti effettuati dalle Bodleian Libraries, nel 1856 i documenti normativi indicavano che il bibliotecario in carica potesse ricevere e prendere in considerazione anche richieste da parte di professori attivi allora all’università. Fino a questo momento gli acquisti avvenivano soltanto su indicazione di bibliotecari interni all’istituzione e di altri membri dell’amministrazione bibliotecaria.
Benché le collezioni bibliografiche allora non crescessero affatto (soltanto quelle di medicina e storia naturale vennero accresciute sistematicamente) grazie a un nuovo accordo firmato nel 1842 con la Stationers’ Company di Londra fu possible ricominciare ad ampliare le raccolte. Da questo momento in avanti la Bodleian Library divenne biblioteca di “deposito legale” a tutti gli effetti. Le raccolte vennero poi ampliate grazie a doni effettuati da singoli privati, mentre nel 1834 Francis Douce (1757-1834) – bibliofilo e antiquario inglese che raccolse, tra l’altro, un’inedita collezione di disegni e stampe ancora oggi conservata all’Ashmolean Museum (Western Art Print Room) – donò alla biblioteca 18.000 volumi a stampa (compresi 300 incunaboli). Le raccolte ammontavano nel 1849 a un totale di 220.000 opere a stampa e circa 21.000 manoscritti.
In questo periodo, tuttavia, la Bodleian Library era ancora caratterizzata da collezioni di natura antiquaria, note come le University Galleries, e raccoglieva libri, manoscritti oltre a pitture, sculture, monete e medaglie, assieme a curiosità di varia origine e natura che successivamente vennero ospitate presso l’Ashmolean Museum; il trasferimento delle raccolte avvenne in due fasi, prima nel 1887, nella sede originaria di Broad Street, e poi nel 1894, nella sede attuale di Beaumont Street. La biblioteca conservava inoltre i marmi della Collezione Arundel, la raccolta di statuaria romana donata dalla Contessa di Pomfret all’università nel 1755 anch’essa oggi conservata all’Ashmolean Museum. A cominciare dal 1788, le stanze collocate al primo piano furono finalmente dedicate a finalità propriamente biblioteconomiche e cominciarono a ospitare esclusivamente pubblicazioni a stampa e manoscritti. Con l’inaugurazione dell’Ashmolean Museum nel 1845, realizzato su progetto dell’architetto e dilettante archeologo Charles Robert Cockerell (1788-1863) su Beaumont Street, le opere pittoriche e scultoree vennero quindi separate dalle raccolte bibliografiche e trasferite in ambienti appositi. Nel 1859 quindi le aule che precedentemente ospitavano le lezioni vennero destinate a sale di lettura e la biblioteca divenne quindi proprietaria di tutti gli spazi dell’Old Schools Quadrangle. Questo anche perché nel 1876-1882 venne costruito a sud est un nuovo edificio ospitante le Examination Schools, la sede centrale dell’università su High Street dove si tengono attualmente le pratiche di consegna dei diplomi.
Le raccolte vennero quindi ampliate definitivamente grazie all’acquisto fatto nel 1860 della biblioteca di Radcliffe conservata fino ad allora nella Radcliffe Camera. L’edificio era stato al tempo suddiviso in due settori, al piano terreno vi era un deposito mentre al primo piano era situata la sala di lettura. In questi anni, data la continua crescita, le raccolte vennero gradualmente smembrate e ospitate in edifici specificamente dedicati a raccogliere biblioteche tematiche. Le raccolte bibliografiche di soggetto scientifico e medico vennero quindi rimosse dalla Radcliffe Camera e trasferite nella Radcliffe Science Library costruita da Thomas Graham Jackson tra il 1897 e il 1901 su South Park Road, in un’area a nord della città.
Benché non esistano dettagli precisi sulla consistenza delle raccolte in questi anni, da un punto di vista quantitativo gli inizi del Novecento videro una crescita estremamente significativa nella quantità dei volumi acquistati dalla Bodleian Library. Entro la fine dell’Ottocento, infatti, le acquisizioni si aggiravano intorno a 30.000 volumi all’anno mentre in totale le raccolte raggiunsero il milione di esemplari entro la fine del 1914. Tra il 1909 e il 1912 venne inoltre realizzata una struttura sotterranea al di sotto della Radcliffe Square (nota come il Gladstone Link), in corrispondenza della Radcliffe Camera (il deposito sotterraneo più grande al mondo per l’epoca) che rese possible ampliare gli spazi dedicati a ospitare le raccolte bibliografiche attraverso la realizzazione di due piani interrati sotto il piano di calpestio della piazza, un’area ipogea che attualmente ospita le collezioni bibliografiche della History Faculty.
Nel frattempo (1931-1934) la competizione tra l’University of Cambridge e l’University of Oxford, che si manifestava tanto nella politica edilizia di entrambe le istituzioni accademiche quanto nei rispettivi acquisti bibliografici, aveva portato alla realizzazione a Cambridge di una nuova biblioteca universitaria appositamente destinata a ospitare le stesse raccolte dell’università rivale. Non a caso, proprio in quello stesso 1931, l’University of Oxford promosse l’abbattimento di alcuni edifici privati sul lato nord di Broad Street (di fronte all’edificio originario della Bodleian Library) per dare spazio a quella che divenne la Weston Library (Fig. 6), realizzata tra il 1937 e il 1940 da Sir Giles Gilbert Scott (1880-1960), l’architetto della Cambridge University Library.
In questo modo, le raccolte bibliografiche dell’University of Oxford che erano allora ospitate al piano superiore del Quadrangle furono trasportate alla Weston Library mentre il Quadrangle stesso divenne una semplice sala di lettura a due piani dove sono oggi conservati volumi di carattere generale come enciclopedie, dizionari biografici e inventari.
L’ultima fase di ampliamento si data al 1975, quando nuovi spazi vennero acquistati per ospitare uffici amministrativi nel Clarendon Building, la sede storica della Oxford University Press (1712-1713) su Broad Street. Si tratta di un complesso in stile neoclassico che fu dedicato a soli scopi di rappresentanza e di amministrazione bibliotecaria.
Il Programma di ampliamento
Benché le collezioni siano il frutto di una serie estremamente favorevole di eventi promossi da membri dell’University of Oxford, ovvero doni da parte di privati ed esiti di procedure di acquisizione, è soltanto di recente che si è avvertita la necessità di creare e applicare un piano di acquisti, a partire dal quinquennio 2017-2022.
In una biblioteca universitaria di carattere integrato come la Bodleian Library, le politiche di accrescimento delle collezioni e di miglioramento di servizi assumono in questo periodo un nuovo valore programmatico.
As the University of Oxford aims to lead the world in research and education, so the Bodleian Libraries aim to support the University in its mission by providing a world-leading library service. The mission of the Bodleian Libraries is to provide an excellent service to support the learning, teaching and research objectives of the University of Oxford; and to develop and maintain access to Oxford’s unique collections for the benefit of scholarship and society.
Poiché l’University of Oxford mira a mantenere un ruolo guida nel campo della formazione e della ricerca universitaria, così le Bodleian Libraries mirano a sostenere l’università nella sua missione fornendo un servizio bibliotecario d’eccellenza a livello globale. La missione delle Bodleian Libraries è quella di fornire un’ottimo servizio di sostegno degli studi e dell’insegnamento universitario e della ricerca dell’University of Oxford; scopo delle Bodleian Libraries, inoltre, è quello di sviluppare e mantenere l’accesso alle straordinarie collezioni dell’università a beneficio degli studi e della società tutta.
In an integrated library-structure, collecting policies need to be clearly assigned and articulated. Collection-building in the Bodleian is now moving decisively away from extensive but largely informal collaboration with other Oxford libraries into a planned framework of collection management for the University Library Services as a whole. Besides its duties to the University, the Bodleian has since Sir Thomas Bodley’s days recognised a responsibility to have regard to the needs of scholarship in the world at large. Its Statute required that it should be maintained «not only as a university library but also as an institution of national and international importance».
In una biblioteca a struttura integrata, le politiche di raccolta devono essere chiaramente assegnate e articolate. La politica degli acquisti della Bodleian Library si sta ora spostando decisamente dalla vasta, ma largamente informale, collaborazione con altre biblioteche di Oxford a un quadro pianificato di gestione delle collezioni a favore dei servizi delle biblioteche universitarie nel loro complesso. Oltre ai suoi doveri verso l’università, la Bodleian Library, a partire da quando Sir Thomas Bodley riconobbe a suo tempo la responsabilità di favorire l’avanzamento degli studi e della ricerca accademica in ambito globale, sostiene lo sviluppo di appositi programmi di ampliamento delle collezioni. Il suo statuto richiedeva infatti che fosse mantenuto il ruolo della Bodleian Library «non solo come biblioteca universitaria ma anche come istituzione di rilievo nazionale ed internazionale».
La Bodleian Libraries’ Strategy 2017-2022 (ovvero il Programma di ampliamento delle raccolte bibliografiche della Bodleian Library di Oxford per il periodo 2017-2022), concepita come un piano sistematico per gli acquisti bibliografici (disciplinato dalla collection management policy), mette in pratica un programma di ristrutturazione delle raccolte al servizio della comunità di studenti e ricercatori dell’università come anche costituisce un primo e determinante tentativo per quel complesso istituto bibliotecario inglese di posizionarsi all’apice del sistema bibliotecario universitario nel Regno Unito.
Lo scopo principale in effetti è quello di garantirsi la supremazia assoluta per quanto riguarda quantita, varietà e rarità delle raccolte bibliografiche. Nelle intenzioni della stessa biblioteca, infatti, questo progetto è stato messo assieme con lo scopo di rendere disponibili agli utenti raccolte di natura e consistenza adatte alle loro esigenze nella speranza di continuare ad attrarre a Oxford nuovi studenti e studiosi di eccezionale talento.
La qualità dei servizi bibliotecari offerti dalle Bodleian Libraries rimane, al vertice delle graduatorie nazionali di gradimento, come rilevato dalla National Student Survey (censimento nazionale dei servizi universitari in Inghilterra).
[…] The best broad measure of satisfaction is evidenced in the National Student Survey – a UK-wide survey of students led annually. For the last four years the Bodleian Libraries have come top (or tied for top place) in satisfaction ratings for academic libraries – with a satisfaction rate in 2016 of 97% [Intervista a Suzanne de la Rosa, 29 luglio 2018].
[…] Il principale strumento di valutazione dei servizi bibliotecari è offerto dai risultati della National Student Survey – uno strumento d’indagine col quale la popolazione studentesca inglese valuta i servizi delle biblioteche universitarie nel Regno Unito. Nel corso degli ultimi quattro anni la Bodleian Library si è piazzata al primo posto tra le biblioteche universitarie inglesi con un tasso di gradimento che nel 2016 si aggirava intorno al novantasette per cento.
Il programma è entrato in vigore soltanto a partire dal 1° agosto 2017 e prevede varie iniziative di ristrutturazione dei diversi spazi degli edifici bibliotecari, di catalogazione e digitalizzazione, oltre all’acquisto di nuove raccolte al fine di facilitare l’accesso al maggior numero possibile di risorse bibliografiche della Bodleian Library e delle altre biblioteche collegiali dell’università anche da parte di un pubblico di non specialisti.
Secondo la dott.ssa Suzanne de la Rosa che, insieme al dott. Christopher Fletcher, ha cortesemente collaborato alla redazione di questo contributo:
The Bodleian Libraries have produced a detailed Implementation Plan which outlines how the organization will deliver on our new 2017-2022 Strategy. Each project within the Implementation Plan has associated leads and sponsors and the plan is monitored in full on a bi-monthly basis. […] In brief projects and activities include, as noted above: numerous capital projects and improvements to library spaces, projects to open up our collections through cataloguing, digitization and discovery; projects focusing on open scholarship and others on public engagement. Our Strategy also outlines key activity in the areas of staff development and finance. [Intervista a Suzanne de la Rosa, 29 luglio 2018]
Le Bodleian Libraries stanno attuando un piano di ristrutturazione che è definito dal Programma di ampliamento delle collezioni bibliografiche. Ogni progetto contenuto nel piano di ristrutturazione si articola in iniziative specifiche, è sostenuto con appositi fondi, ed è monitorato su base bimestrale. […] In breve, i progetti e le attività su indicate prevedono iniziative di miglioramento degli spazi adibiti alla lettura, progetti di ampliamento delle collezioni anche attraverso operazioni di catalogazione, di digitalizzazione e di comunicazione; altre iniziative consistono anche nel miglioramento degli accessi a materiali di ricerca come anche alla promozione al pubblico. Lo stesso programma include attività come quelle della formazione professionale per i dipendenti e la gestione programmata delle spese.
Nel programma indicato dalla stessa biblioteca si legge, inoltre, un estratto da una lettera firmata da Richard Ovenden, Bodley’s Librarian (il direttore) riguardante gli scopi di queste iniziative di ristrutturazione delle collezioni e di ampliamento dei servizi:
The Bodleian Libraries’ Strategy 2017-2022 has been developed through a dialogue with our community and developed after a year of wide-ranging consultation and engagement with our stakeholders – including staff, readers and the academic community – about the evolving environment we operate within, the challenges we face in the immediate future, and what our priorities should be to make best use of our available resources [Richard Ovenden, Bodley’s Librarian].
La Bodleian Libraries’ Strategy 2017-2022 è stata sviluppata stabilendo un continuo dialogo tra la comunità degli utenti e quella degli impiegati che hanno accesso e lavorano presso la nostra istituzione ed è finalizzata all’ampliamento e diversificazione delle raccolte al servizio della comunità studentesca e degli stessi impiegati al fine di garantire il maggior accesso possibile a tutte le nostre risorse bibliografiche.
Lo scopo di questa nuova iniziativa è triplice: a) assicurare che l’University of Oxford rimanga al primo posto nei settori dell’insegnamento accademico e della ricerca universitaria; b) contribuire ad assicurare che il ruolo delle raccolte bibliografiche dell’università rimanga rilevante per lo sviluppo delle discipline bibliografiche; c) apportare un contributo significativo al funzionamento dei servizi bibliotecari d’ateneo.
Le Bodleian Libraries nel loro insieme integrato consistono oggi in una organizzazione di natura universitaria estremamente complessa, il più ampio sistema bibliotecario delle Isole britanniche, che è costituito da una biblioteca centrale (articolata in varie sezioni ospitate in alcuni edifici monumentali del centro storico), spesso erroneamente identificata con l’edificio della Radcliffe Camera (Fig. 5), assieme a un circuito di biblioteche specialistiche, ovvero biblioteche che raccolgono collezioni tematiche e collegiali, ossia biblioteche universitarie ospitate presso i vari collegi dell’università. Ogni collegio ospita di solito una biblioteca dedicata alle raccolte bibliografiche necessarie al completamento degli studi universitari.
Il sistema bibliotecario tuttavia è ancora più ampio di quanto si possa pensare a un primo e veloce esame dato che, in aggiunta alle istituzioni indicate precedentemente, esistono biblioteche, archivi e raccolte di materiale documentale ospitate in varie istituzioni universitarie, compresi, ad esempio, musei come l’Ashmolean Museum, il Pitt Rivers Museum e il Museum of Natural History, per citarne soltanto alcuni. Tra le raccolte più importanti per quanto riguarda le collezioni di arti grafiche si aggiungono a questa lista il patrimonio della Western Art Print Room dell’Ashmolean Museum e quella delle raccolte della Christ Church Picture Gallery, ovvero il museo del Christ Church College, uno dei principali collegi dell’università. Le due istituzioni conservano, tra l’altro, le collezioni di disegni di Raffaello e Michelangelo più importanti al mondo dopo quelle del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi di Firenze.
Le Bodleian Libraries sono inoltre casa editrice autonoma nota come Bodleian Publishing, un’impresa editoriale istituita appositamente con lo scopo di pubblicare studi e ricerche dedicate alla storia della biblioteca e delle sue collezioni. C’è da aggiungere a questa lunga lista d’istituzioni bibliotecarie e archivistiche un altro istituto: la Book Storage Facility, ovvero un enorme magazzino di conservazione e archiviazione di materiale bibliografico dislocato a Swindon, una cittadina a sud-ovest di Oxford, dove dall’ottobre del 2010 sono conservati una grande quantità di documenti che altrimenti non troverebbero sufficiente spazio negli edifici del centro città. Le cifre pubblicate dalla Bodleian Library parlano di quasi otto milioni e mezzo di volumi distribuiti su un totale di circa duecento cinquanta chilometri. Gli scopi per la realizzazione di questo magazzino sono riassunti brevemente nel seguente testo pubblicato online.
The decision to site the Book Storage Facility outside Oxford has been informed by the new academic strategy for the Libraries. This focuses on increasing the overall speed of access to information by providing direct access to high-demand print collections, increased online access to materials and electronic document delivery. As a result of this strategy, the Book Storage Facility will be used to house low-use collections, many of which exist in electronic form.
La decisione di collocare la Book Storage Facility fuori da Oxford è il risultato della messa in atto del Programma di ampliamento delle Bodleian Libraries. Scopo di questa iniziativa è quello di dare accesso alle raccolte della biblioteca attraverso la selezione del materiale più richiesto, compreso quello in formato elettronico (che rimarrà comunque ospitato negli edifici in centro città). La Book Storage Facility, invece, avrà come scopo principale quello di ospitare le collezioni meno utilizzate (seppure le raccolte di manoscritti acquistate dall’University of Oxford sin dalla fondazione delle Bodleian Libraries rimangano attualmente ospitate nella Radcliffe Science Library nel centro storico di Oxford).
Il contributo fondamentale delle Bodleian Libraries alla città e alla comunità studentesca non si limita, tuttavia, al solo sostegno degli studi universitari e alla ricerca accademica, ma anche all’avanzamento delle conoscenze e capacità nel settore degli studi avanzati in Inghilterra e nel resto del mondo. Il programma di ampliamento delle collezioni 2017-2022 ha quale scopo quello di dare un contributo significativo allo studio di tutte le discipline accademiche rilevanti per la popolazione studentesca, quella dei ricercatori e dei professori associati all’università costituendo una guida per lo sviluppo intellettuale nei settori della creazione, cirolazione e utilizzazione del materiale bibliografico.
Tra gli elementi di questo programma di ampliamento vi è anche l’estensione degli orari di apertura, già molto ampi. Le biblioteche sono infatti aperte sette giorni a settimana dalle ore 9.00 fino alle ore 22.00 durante tutto l’anno accademico. Alcune biblioteche, comprese quelle dei collegi, sono invece aperte ventiquattr’ore su ventiquattro e sono liberamente accessibili agli studenti e ricercatori affiliati all’University of Oxford. Tuttavia il programma prevede un ulteriore ampliamento degli orari di apertura serale date le eccezionali esigenze degli utenti.
[…] We know that readers have a desire to see our libraries adopt longer opening hours (this was evidenced in our most recent Bodleian Libraries reader survey of 2016) so we are currently piloting longer opening hours at a number of our sites. This activity is one of the priority projects outlined in our 2017-22 Strategy [Intervista a Suzanne de la Rosa, 29 luglio 2018].
[…] Siamo consapevoli che i nostri lettori hanno la necessità di avere accesso alle nostre biblioteche e vedono con favore l’adozione di orari di apertura più lunghi (questo dato è evidenziato dal recente sondaggio sui lettori iscritti alle Bodleian Libraries effettuato nel corso del 2016); stiamo infatti programmando orari di apertura più lunghi in numerose sedi. Questa iniziativa costituisce uno dei principali progetti delineati nella nostra strategia 2017-2022.
In aggiunta, scopo del programma di ampliamento è quello d’investire nella formazione professionale dei dipendenti. Nelle parole dello stesso direttore della biblioteca, Richard Ovenden, scopo della nuova politica bibliotecaria, inoltre, è quello di:
[…] To lay emphasis on the importance of investing in the development and training of our staff, in the renewal of our work with new skills and in facilitating innovation. The efficient operation of our facilities, buildings, finances, and organizational arrangements are key components in ensuring that the Bodleian Libraries can continue to operate for the benefit of scholarship in Oxford and beyond, long into the future [Richard Ovenden, Bodley’s Librarian]
[…] porre l’accento sull’importanza di investire nello sviluppo e nella formazione del nostro personale, nel rinnovamento del nostro lavoro acquisendo nuove competenze e nel facilitare il processo d’innovazione. L’efficiente funzionamento delle nostre strutture, edifici, finanze e struttura organizzativa sono componenti chiave per garantire che le Bodleian Libraries possano continuare ad operare a beneficio degli studi a Oxford e oltre, oggi come in futuro.
Riporto le parole della dott.ssa de la Rosa, secondo la quale la formazione professionale dei propri dipendenti ricopre, in effetti, un ruolo fondamentale per le Bodleian Libraries:
The Bodleian Libraries have a large HR team that includes experts in Staff Development. The Staff Development team create a programme of training to meet the needs of librarians as well as the various staff working across the Libraries. Keeping staff skills up to date is a priority for the organization and ensures we provide the level of service that our readers expect. [In addition to this,] the Bodleian’s staff annual review progress ensures a process is in place for staff to identify their training requirements and lay out a plan for training for the year ahead [Intervista a Suzanne de la Rosa, 29 luglio 2018]
Le Bodleian Libraries beneficiano di un grande gruppo di esperti nel settore delle risorse umane che promuovono lo sviluppo professionale del nostro personale. L’Ufficio risorse umane in effetti offre un programma di formazione specificatamente rivolto a migliorare le condizioni e sostenere il lavoro dei nostri bibliotecari come di tutto il personale che lavora nelle nostre biblioteche. Mantenere aggiornate le competenze del nostro personale è una priorità per la nostra organizzazione e garantisce che vengano forniti servizi bibliotecari confacenti le aspettative dei nostri lettori. [Inoltre], le procedure di monitoraggio e di revisione annuale delle professionalità del nostro personale bibliotecario garantiscono che i dipendenti siano in grado d’identificare le proprie necessità formative e predisporre un piano di formazione di durata annuale.
Le collezioni bibliografiche sono tuttavia reperibili e consultabili non soltanto in loco. L’University of Oxford ha infatti sviluppato un complesso sistema di banche dati accessibile sia tramite la rete di ateneo, sia liberamente in internet, seppure alcune pubblicazioni, fra cui ovviamente i periodici, siano reperibili in formato elettronico soltanto localmente. SOLO (Search Oxford libraries online) è il catalogo online a più livelli che rende accessibili schede bibliografiche di ogni pubblicazione in possesso delle Bodleian Libraries (il catalogo cartaceo non è più in uso). Il catalogo è supportato da un sistema informatico chiamato OLIS (Oxford libraries information system) e arricchito da una biblioteca digitale anch’essa consultabile online.
L’articolazione del programma [punti 1-6]
La Strategy 2017-2022 discussa precedentemente si articola in sei punti principali, indicati singolarmente nel piano di sviluppo come key strategic goal. Lo scopo principale di ogni punto è quello di identificare chiaramente alcuni ambiti che necessitano ancora oggi di uno sviluppo e di predisporre un piano di azione funzionale.
Il fine è quello di migliorare gli spazi fisici e digitali messi a disposizione degli utenti cercando di adeguarli alle loro esigenze di studio e di ricerca universitaria.
Miglioramento degli spazi bibliotecari e delle infrastrutture [1]:
- La Bodleian Library si impegna a prendere in considerazione le opinioni e i suggerimenti degli utenti con lo scopo di creare una nuova biblioteca umanistica che possa garantire un maggiore accesso alle proprie collezioni bibliografiche assicurando il supporto e le competenze necessari.
- La biblioteca si impegna a collaborare con i dipartimenti dell’University of Oxford assieme con le istituzioni del circuito GLAM (il sistema dei servizi collegati all’Orto botanico, le biblioteche e i musei dell’università, ovvero: garden, library and museum) con l’intento di creare una nuova Radcliffe Science Library e un nuovo collections research centre come sede della Science Area.
- La biblioteca si impegna a ottimizzare gli spazi disponibili presso la Book Storage Facility con l’intento di assecondare le finalità della GLAM Collection Storage Strategy.
Sostenibilità ambientale
- La biblioteca si impegna a creare spazi verdi in collaborazione con l’università a supporto della sua politica di sostenibilità ambientale con lo scopo di aumentare l’efficienza, evitare gli sprechi e migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale delle biblioteche universitarie.
Infrastruttura digitale
- La biblioteca si impegna a creare un’infrastruttura digitale estesa, affidabile e accessibile che consenta l’accesso al patrimonio bibliotecario digitale dell’università in collaborazione con l’università stessa e i membri del consorzio GLAM.
La biblioteca come ente di supporto alla ricerca scientifica e documentale [2]:
Open Access e ricerca di dati
- La biblioteca si impegna a esaminare, pianificare e costruire collezioni a libero accesso, con l’intento di assecondare i bisogni del REF, ovvero il Research Excellence Framework, favorendo l’accesso a materiali di ricerca al livello globale, rendendoli facili da usare per tutta l’utenza.
- La biblioteca si impegna a trasformare le proprie banche dati con la creazione di un fondo accessibile a tutti i ricercatori e lo sviluppo di nuovi strumenti e servizi per gli utenti.
- La biblioteca si impegna a sostenere queste iniziative attraverso l’applicazione di principi, politiche e pratiche condivise.
Costituire un istituto di ricerca all’interno della biblioteca
- La biblioteca si impegna, oltre che a favorire lo sviluppo delle iniziative sopra indicate, anche a creare, con la collaborazione del Centre for the Study of the Book, del Centre for Digital Scholarship, della Conservation Science Initiative e del Visiting Fellowship Programme, un istituto di ricerca (Bodleian Research Institute).
Utilizzazione di risorse bibliografiche per l’insegnamento
- La biblioteca si impegna a intensificare l’utilizzazione delle collezioni (inclusa la documentazione elettronica) per scopi di insegnamento e favorisce la collaborazione di studiosi affiliati ad altri dipartimenti. Lo scopo di questa iniziativa è quello di facilitare l’accesso al proprio patrimonio bibliografico per finalità d’insegnamento in collaborazione con altre istituzioni del circuiro GLAM tenendo in considerazione anche opere disponibili in formato elettronico VLE (virtual learning environment) assicurando la messa a disposizione delle proprie collezioni online per finalità d’insegnamento.
- La biblioteca si impegna a rendere disponibili risorse elettroniche dedicate alla formazione universitaria, incluse bibliografie e documentazione di rilevanza didattica.
- La biblioteca si impegna a favorire l’avanzamento delle risorse per l’insegnamento mettendo a disposizione degli utenti informazioni bibliografiche utili per finalità di ricerca e per la formazione professionale in ambito informatico e digitale.
Accesso, partecipazione e comunicazione esterna [3]:
Orari di apertura
- La biblioteca si impegna a estendere gli orari di accesso alle biblioteche universitarie più frequentate, anche durante i giorni festivi e i periodi di vacanza.
Prestito bibliotecario
- La biblioteca si impegna a valutare la possibilità di concedere il prestito bibliotecario di documenti stampati dopo l’anno 1900 a membri dell’University of Oxford. Come parte di questa iniziativa la biblioteca effettuerà una selezione tra le opere che possono essere date in prestito e quelle il cui stato non lo permette. Una volta identificate le collezioni effettivamente non prestabili, sarà pianificata una politica bibliotecaria specifica per il prestito bibliografico.
Partecipazione del pubblico
- La biblioteca si impegna a collaborare con membri della comunità locale con lo scopo di sviluppare e amministrare un programma di formazione per le scuole medie e superiori.
- La biblioteca si impegna a collaborare con altre analoghe istituzioni del circuito GLAM con lo scopo di mettere a disposizione informazioni bibliografiche a un pubblico il più ampio possibile, anche favorendo comunità locali normalmente meno rapppresentate tra gli utenti.
Sviluppo delle collezioni [4]:
Accesso agli archivi e alle collezioni di manoscritti e libri rari
- La biblioteca si impegna a facilitare l’accesso alle proprie collezioni archivistiche e a libri rari favorendone l’accesso per finalità di studio, ricerca e insegnamento.
- La biblioteca si impegna a rendere accessibile le proprie collezioni attraverso la catalogazione sistematica delle proprie raccolte e la conversione dei propri cataloghi cartacei in formato elettronico. Si prevede, al fine di favorire gli utenti, anche l’inserimento di informazioni dettagliate sul materiale conservato che saranno messe a disposizione in formato elettronico.
Sistemi di catalogazione
- La biblioteca si impegna a identificare e sviluppare i propri record catalografici attraverso la creazione di cataloghi elettronici disponibili online che verranno resi accessibili più facilmente assicurando maggiore facilità di accesso alle informazioni bibliografiche.
Accessibilità
- La biblioteca si impegna a rendere accessibili le proprie collezioni bibliografiche (all’interno della GLAM Digital Strategy) attraverso:
- l’utilizzo dei social media;
- strumenti di ricerca online consultabili attraverso nuove banche dati;
- utilizzo di linked open data per le collezioni di biblioteche e musei;
- ottimizzazione delle collezioni attraverso banche dati accessibili tramite motori di ricerca online.
Contenuti digitali e risorse elettroniche
- La biblioteca s’impegna a continuare a espandere l’accesso a contenuti digitali, cercando nuovi fondi per renderli accessibili alla comunità studentesca.
- La biblioteca s’impegna a rivedere e aggiornare sistematicamente le proprie politiche di licenza di modo da poter assicurare l’accesso a documentazione digitalizzata online.
Formazione dei dipendenti [5]:
Formazione continua
- La biblioteca si impegna a investire sulla formazione del proprio personale dipendente grazie a corsi di formazione obbligatori che ne accrescano le competenze professionali.
- La biblioteca si impegna a inserire il proprio personale dipendente all’interno di una comunità bibliotecaria attiva sia a livello nazionale che internazionale.
Diversità professionale
- La biblioteca s’impegna a favorire la diversificazione (ovvero l’internazionalizzazione e l’integrazione e supporto delle minoranze) del proprio personale, in accordo con le direttive dell’Equality and Diversity Unit (Ufficio per le pari opportunità) dell’University of Oxford.
Cultura della ricerca in ambito bibliotecario
- La biblioteca s’impegna a sviluppare e migliorare il proprio programma di sviluppo professionale attraverso la formazione dei propri dipendenti nel campo della ricerca, all’interno di una politica di visibilità dei risultati raggiunti, anche in collaborazione con il Bodleian Research Institute e il GLAM.
Finanze e bilancio [6]:
Creazione di nuove opportunità
- La biblioteca si impegna a creare nuove opportunità per il risparmio e il contenimento delle spese operative con lo scopo di contenere i costi e aumentare l’efficienza e la produttività dell’istituzione limitandone la dipendenza da fondi stanziati appositamente dall’università.
Strategie di sviluppo economico
- La biblioteca si impegna a sviluppare politiche di marketing e strategie di comunicazione al fine di generare profitto.
Ammontare delle sovvenzioni
- La biblioteca si impegna, attraverso la crescita del proprio capitale e la ricerca di fondi, ad aumentare le proprie sovvenzioni da sessantatre milioni di sterline sino a un totale di ottantotto.
Conclusioni
Il programma di sviluppo prevede quindi la messa in opera di una serie di iniziative per la modernizzazione delle infrastrutture, l’iniziazione di nuove operazioni di catalogazione, la facilitazione dell’accesso alle collezioni, la digitalizzazione e la messa online di materiali bibliografici, la formazione professionale e infine l’aggiustamento dei bilanci e la crescita degli introiti.
Si tratta quindi di un programma di ampliamento molto ambizioso, di grande portata, quello della Strategy 2017-2022, un’iniziativa che prevede la riorganizzazione non soltanto materiale delle raccolte ma anche la loro condivisione con la comunità studentesca e dei ricercatori affiliati all’University of Oxford e con la comunità internazionale in generale.
In conclusione, ci si augura che questo piano renda effettivamente meglio accessibili e utilizzabili collezioni bibliografiche di estremo pregio e utilità per l’intera comunità scientifica e costituisca, in futuro, un modello al quale anche altre istituzioni bibliotecarie europee e non solo possano guardare e trarre ispirazione per analoghe iniziative di sviluppo e promozione delle proprie collezioni al servizio degli studi e della ricerca universitaria.