Bibliotecario o funzionario bibliotecario? Alcune riflessioni sulle procedure di reclutamento dei bibliotecari al MiC e nelle università
Università di Firenze, mauro.guerrini@unifi.it
Ringrazio tutti i bibliotecari, neoassunti e di lungo corso, con cui mi sono confrontato e da cui ho ricevuto notizie preziose.
Per tutti i siti web la data di ultima consultazione è il 7 aprile 2024.
Abstract
Il contributo analizza solo le prassi di selezione dei bibliotecari del MiC e delle università. Il reclutamento è una questione complessa e annosa. Le modalità dovrebbero essere vincolate alle finalità e alle esigenze della biblioteca, come avviene in molti Paesi europei e negli Stati Uniti. In Italia il MiC e le università prevedono concorsi per un profilo di ‘funzionario bibliotecario’, non di ‘bibliotecario’, indipendentemente dal ruolo specifico che poi il vincitore ricoprirà. Si tratta di una visione che è andata affermandosi prepotentemente negli ultimi anni. L’alto numero dei concorrenti che obbliga le amministrazioni a inserire una prova preselettiva di sbarramento, un ostacolo considerevole per i candidati che si trovano a dover superare domande logico-matematiche, gestionali e amministrative. L’alto grado di formazione biblioteconomica, come un dottorato, una specializzazione o un master biennale, non rappresenta già di per sé una preselezione? Per accentuare la dimensione professionale del bibliotecario non potrebbero essere previste in organico figure dedicate a tematiche scientifiche e figure professionali specializzate nella gestione amministrativa e giuridica? L’auspicio è che i concorsi privilegino l’accertamento delle competenze biblioteconomiche; non bisogna mai dimenticare che il bibliotecario è un intellettuale che gestisce una collezione tradizionale e digitale, assicurando servizi efficaci al cittadino. Interessante il modello di reclutamento dei bibliotecari francesi, diplomati dall’ENSSIB. Prevedere concorsi biennali per grandi strutture, come avviene per altri comparti della pubblica amministrazione?
English abstract
Librarian or Library Officer? Some reflections on the recruitment procedures for librarians at MiC and in universities The contribution analyzes only the selection practices of MiC, Ministero della Cultura, and university librarians. Recruitment is a complex and age-old issue. The methods should be linked to the purposes and needs of the library, as happens in many European countries, and in the United States. In Italy, the MiC and the universities provide competitions for a 'library officer' profile, not a 'librarian', regardless of the specific role that the winner will then cover. This is a vision that has become forcefully established in recent years. The high number of competitors forces administrations to include a pre-selective screening test, a considerable obstacle for candidates who find themselves having to overcome logical-mathematical, managerial and administrative questions. Doesn't a high level of library education, such as a doctorate, a specialization or a two-year master's degree, already represent a pre-selection in itself? To accentuate the professional dimension of the librarian, couldn't the staff include figures dedicated to scientific topics and professional figures specialized in administrative and legal management? The hope is that the competitions favor the assessment of library skills; we must never forget that the librarian is an intellectual who manages a traditional and digital collection, ensuring effective services to the citizen. The recruitment model of French librarians, graduated from ENSSIB, is interesting. Provide biennial competitions for large structures, as happens for other sectors of the public administration?