N.2 2024 - C'è ancora bisogno di biblioteche?

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La disintermediazione fraintesa. La mediazione delle risorse digitali in biblioteca

Giulio Blasi

Horizons Unlimited, blasi@horizons.it

Per tutti i siti web la data di ultima consultazione è il 23 ottobre 2024.

Abstract

Il concetto di disintermediazione come radicale obliterazione degli intermediari (umani) appartiene all’archeologia delle analisi sulla trasformazione digitale ed è stato sottoposto - ormai da decenni - a una critica radicale e definitiva. La disintermediazione è una funzione che collega due soggetti (qualcosa ha disintermediato qualcos’altro) ed è sempre collegata a un processo di ‘rimediazione’ che ha sostituito la mediazione tradizionale con altre forme e strutture della mediazione. Il dibattito sulla trasformazione digitale delle biblioteche ha anch’esso una sua archeologia che vedeva le nuove tecnologie come minaccia all’esistenza stessa delle biblioteche e in particolare al lavoro dei bibliotecari. Sebbene questa idea sia ormai largamente superata, rimane tuttavia una difficoltà a cogliere in cosa esattamente consista la mediazione bibliotecaria del digitale e in cosa differisca - professionalmente - dalle altre forme di mediazione documentale gestite tradizionalmente. Partendo dalla correlazione tra maggiore diffusione del digitale in biblioteca e forza delle biblioteche stesse (nel senso di performance nella circolazione, dimensione della comunità ecc.), nell’articolo vengono proposti alcuni tratti essenziali della mediazione bibliotecaria del digitale attraverso un'articolazione in quattro aree (mediazione delle risorse, dei dati, dei processi, della comunicazione) ritenuti essenziali, in generale, per una buona comprensione del digitale in biblioteca.

English abstract

The concept of disintermediation as a radical obliteration of human intermediaries belongs to the archaeology of analyses on digital transformation and has been subjected to radical criticism for decades. Disintermediation is a function that connects two subjects (something has disintermediated something else) and is always linked to a process of “remediation” that has replaced traditional mediation with other forms and structures of mediation. The debate on the digital transformation of libraries also has its own archaeology that considered new technologies as a threat to the existence of libraries and in particular to the work of librarians. Although this idea is now largely outdated, it remains difficult to understand what library mediation of the digital consists of and how it differs - professionally - from other forms of document mediation. Starting from the correlation between the greater diffusion of digital in libraries and the strength of the libraries themselves (performance, community size, etc.), the article proposes some essential features of library mediation of digital through a division into four areas (mediation of resources, data, processes, communication) considered essential, in general, for a good understanding of digital in libraries.

DOI: 10.3302/2421-3810-202402-067-1