Libernauta: lo spazio di libera navigazione per giovani terrestri curiosi
Biblioteca di Scandicci (FI) b.salotti@comune.scandicci.fi.it
Biblioteca di Scandicci (FI); Eda Servizi schiavi@edaservizi.it
Si ringrazia Caterina Petrini per la traduzione inglese dell’abstract.
Per tutti i siti web la data di ultima consultazione è il 21 aprile 2022.
Abstract
Il contributo racconta la storia ventennale di un progetto di educazione alla lettura rivolto agli adolescenti che è riuscito a intercettare anche i non-lettori. Uno sguardo sul passato per capire le radici dell'attuale sfida rilanciata nella ventunesima edizione, frutto di una importante riprogettazione. Un esempio di come la realizzazione di buone pratiche e la condivisione di obiettivi tra amministratori, insegnanti, operatori culturali e bibliotecari permettano di confezionare una proposta adatta ai giovani. Uno spazio di espressione che, pensiamo, possa allargarsi ad altre realtà.
English abstract
This paper deals with the twenty-year history of a reading education project that has been able to intercept non-reader teenagers. It consents to look back into the past to understand the future challenge of this engineered twenty-first edition. Our project is an example of a goal that has been achieved thanks to the collaboration of teachers, librarians, cultural workers and administrators. We think that our experience will be useful to other realities.
Il titolo emblematico di questo articolo racconta cosa intendiamo quando parliamo di Libernauta. Prima di tutto pensiamo a uno spazio, a un luogo immaginifico e virtuale, ma al tempo stesso denso di vita reale, di azioni concrete, fatte di carne, occhi che sanno osservare e orecchie che sanno ascoltare. Un’alchimia capace di trasformare qualcosa di tangibile in pensiero e viceversa. Una porta aperta verso l’altrove, uno spazio dove perdersi per ritrovarsi. Sì, Libernauta è tutto questo perché la lettura lo è, o meglio, lo può diventare quando si è disposti, per assurdo, a perdere di vista l’oggetto libro per volgere lo sguardo alla persona che abbiamo davanti.
Qualsiasi bibliotecario, insegnante, educatore o animatore di un gruppo di lettura si sarà chiesto se il suo scopo è far leggere un libro a un ragazzo o andare oltre, fornendogli una chiave di lettura di un mondo che lo appassioni, dove navigare da un universo all’altro, collegando arte, libri, cinema, musica, fotografia. Un modo per ampliare gli orizzonti ma soprattutto per cambiare il modo stesso di apprendere e di entrare in relazione con gli altri. La risposta che ognuno dà è importante perché vuol dire riconoscere un uguale valore culturale a diversi linguaggi narrativi. Vuol dire essere disposti a non mettere il libro al centro ma puntare all’individuo. Una sfida che non necessariamente porta a vincere un forte lettore, ma che sicuramente può accendere in un giovane la scintilla della curiosità. Un passo necessario per liberare l’oggetto libro dal controproducente pregiudizio di status elitario, restituendogli di fatto tutte le sue potenzialità.
Se pensiamo oggi alla literacy includiamo oltre alla capacità di lettura anche altre abilità che ampliano le possibilità di comprensione di un testo, come l’ascolto e l’argomentazione di contenuti [Mascia, 2015]. Negli ultimi anni la tecnologia ha cambiato non solo il dispositivo su cui leggere un testo, ma anche le modalità di fruizione offrendo al lettore la possibilità di diventare partecipe di un processo più attivo di apprendimento, essendo chiamato a relazionarsi e a interagire con le storie, fino a farne vera e propria esperienza. Tale modalità apre una riflessione anche sui testi da proporre: non solo di narrativa ma anche saggistica, riviste e blog, fumetti e graphic novel che, come tante ricerche hanno evidenziato, possono incentivare la lettura anche nei ragazzi più reticenti. Tra le potenzialità della lettura, è fondamentale favorire lo sviluppo delle competenze utili a formare uno spirito critico in grado di orientarsi nel mare magnum di informazioni in cui navighiamo ogni giorno. Oggi più che mai sentiamo l’urgenza di creare intorno al giovane lettore l’ambiente fertile dove sviluppare tutti questi processi allo scopo di arginare così lo spettro dell’abbandono della lettura.
I comportamenti e i riferimenti culturali cambiano e sempre nella storia il mondo adulto guarda alla nuova generazione come a degli alieni, ne mette in discussione il livello culturale e morale, pronunciando la tanto famosa quanto inutile frase “ai miei tempi...”.
I 'giovani d’oggi' ci sono sempre stati, «ogni epoca li ha incoraggiati, redarguiti, blanditi, invidiati, condannati» [Solimine, 2019]. Quelli che abbiamo di fronte oggi si allontanano da stereotipi che appartenevano ad altre generazioni. Difficilmente si riesce a incasellarli in categorie legate alla moda, ai gusti musicali o alla frequentazione di certi luoghi, come accadeva in passato. Il mondo globalizzato, per assurdo, ha prodotto una generazione quanto mai diversificata e che non vuole etichettarsi con status prestabiliti. Il fluire tra diverse esperienze è specchio anche della velocità con la quale è possibile accedere alle informazioni. La formazione personale diventa più frammentata ma più vasta e dalle infinite potenzialità. In rete si può trovare ogni tipo di musica, film in streaming a tutte le ore liberi dalle scelte predeterminate da palinsesti televisivi. Tutto questo finisce per consacrare le differenze anziché appiattire le identità.
In questa direzione è andato tutto il nostro impegno per rendere il progetto appetibile a questa generazione mantenendo alta la qualità dei contenuti.
Scandicci, da città-dormitorio ad avanguardia culturale
Fin dalla sua progettazione la politica culturale di Scandicci è una grande scommessa sul futuro. Centro urbano di 50.000 abitanti alle porte di Firenze, a questa città è stato legato da sempre come principale fornitore di materia prima per il mercato agricolo e, con il boom economico, di manodopera nelle fabbriche. Fin dagli anni Sessanta e Settanta, nonostante i notevoli progressi compiuti dall’amministrazione comunale in alcuni settori come i servizi educativi e sociali, Scandicci è stata percepita come una sorta di ‘città-dormitorio’. La scommessa è stata giocata sulla voglia di riscatto di una comunità e sulla capacità di ridefinire una connessione con Firenze secondo canoni innovativi, rispondenti a una visione più integrale del rapporto centro/periferia che l’orizzonte dell’area metropolitana oggi impone sempre più come necessaria [Di Bari, 2022].
Libernauta, da sempre mettiamo il giovane lettore al centro
In questa cornice alla fine degli anni Novanta nasce Libernauta, un ambizioso e articolato progetto di educazione alla lettura per ragazzi dai 14 ai 19 anni che, fin da subito, diventa progetto di rete del Sistema documentario integrato dell’area fiorentina (SDIAF).
Colonna portante dell’intervento è il concorso che mette al centro il lettore chiamato a giudicare almeno tre libri da scegliere tra una rosa di quindici proposte.
Qui per la prima volta non vincono i libri e gli scrittori ma i ragazzi che, attraverso le recensioni, hanno l’occasione di esprimere e sviluppare il loro spirito critico.
Alle prime venti edizioni (2000-2020) hanno partecipato a Libernauta 16.404 giovani (9.941 ragazze e 6.463 ragazzi) dell’area fiorentina, presentando un numero complessivo di 39.827 recensioni, aggiudicandosi 7.118 premi (4.619 ragazze e 2.499 ragazzi) che spaziano da buoni acquisto per libri e musica, a ingressi per spettacoli teatrali, concerti e cinema, ad abbonamenti per servizi in streaming, biglietti per viaggi nazionali e internazionali ma anche esperienze particolari come vivere una giornata speciale al fianco di un personaggio del mondo della cultura e dello spettacolo.
Nel corso di questi anni in cui l’accesso al mondo dell’informazione si è trasformato profondamente e con esso il contesto in cui viviamo, il progetto Libernauta si è adattato al cambiamento grazie all’utilizzo di alcune strategie. Quando nacque, Patrizia de Pasquale, bibliotecaria per ragazzi a Scandicci dal 1997 al 2014, racconta di aver cercato ispirazione oltreoceano e trovato molto interessanti le indicazioni del bibliotecario americano Patrick Jones, diventato in seguito scrittore, ma ricorda anche che
Quando si è iniziato a progettare Libernauta esistevano ben pochi riferimenti da prendere a modello, se non rileggere con attenzione i documenti internazionali dell’IFLA dove si ribadiva il concetto che «Gli adolescenti richiedono particolare attenzione, poiché spesso la lettura volontaria viene abbandonata proprio a quest’epoca della vita. Il loro avvicinamento a una gamma più vasta di libri, adeguata al mutamento dei loro interessi, va incoraggiato dai bibliotecari e da chi è cosciente della loro crescita psicologica ed emotiva» [IFLA, 2009, p. 4]. Il giovane lettore non rappresentava una fase di passaggio tra il lettore bambino e il lettore adulto ma aveva una sua identità, una sua specificità che, come tale, doveva essere oggetto di un’attenzione particolare. Gli adolescenti dovevano essere inoltre introdotti alla lettura attraverso un’ampia scelta di libri corrispondente ai loro mutevoli interessi [Schiavi - de Pasquale - Matteini, 2020].
Ancora oggi difficilmente la formazione dei bibliotecari italiani fornisce competenze specifiche in ambito pedagogico o psicologico, tanto meno tratta temi presenti nella sfera di interesse degli adolescenti; senza contare che, oltre a tutto ciò dovrebbero aggiungersi «la conoscenza dei nuovi linguaggi della comunicazione e alcune essenziali capacità di empatia, complicità e rottura di alcune regole» [Ramonda, 2013b]. Nel 1999 a Scandicci si intuì che il bibliotecario per ragazzi non poteva più essere passivo ricevente di richieste altrui ma doveva diventare una risorsa destinata a promuovere opportunità culturali per i giovani, in particolare per coloro che non potevano sviluppare in famiglia l’abitudine alla lettura e tanto meno frequentavano una biblioteca. Si capì anche che la biblioteca dei ragazzi necessitava di più di una figura professionale di riferimento, ognuna caratterizzata da competenze trasversali adatte a intercettare questa ‘tribù di non leggenti’ attraverso nuove strategie.
Per instaurare un dialogo con i ragazzi, inizialmente si è pensato di predisporre spazi a loro dedicati che, oltre a essere accoglienti e funzionali, fossero dotati di una adeguata offerta di materiali adatta a soddisfare i loro gusti, utile a favorire esperienze di scambio e di studio collettivo, fino a diventare un luogo di incontro. Libernauta, alle origini, è stato per molte biblioteche dell’area fiorentina il primo motivo di riflessione sulle biblioteche per adolescenti spesso sacrificate negli spazi e negli orari di apertura. A Scandicci ancora oggi lo spazio per i giovani adulti è in posizione di transizione tra la narrativa e la sezione ragazzi, strategicamente posizionato tra l’area ristoro e l’uscita in giardino.
La ricerca iniziale è servita a trovare dei termini di paragone, a individuare e a valutare punti di forza e criticità di alcune realtà già attive nel contesto nazionale e internazionale. La Biblioteca internazionale per bambini e ragazzi De Amicis aveva una lunga tradizione e nel 1999 si era da poco trasferita nella nuova sede ai Magazzini del cotone del Porto antico di Genova. Ancora oggi sul sito si legge che è nata sul modello della Jugendbibliothek di Monaco di Baviera e della parigina di Clamart-sur-Seine. In Italia continua a essere all’avanguardia nel promuovere la novità dei servizi per la letteratura dell’infanzia, per questo motivo è stata uno degli esempi a cui guardare e continua a esserlo anche oggi.
Gli spazi fisici, l’ampliamento degli orari e le buone pratiche aiutavano ad avvicinare alla biblioteca i ragazzi, ma per riuscire a mantenere questo dialogo avevamo bisogno di una conoscenza più approfondita. Ci siamo avvalsi delle competenze di Stefano De Martin, dirigente del Comune ed esperto di progettazione culturale che svolgeva e promuoveva ricerche su tematiche intergenerazionali e indagini socioeconomiche [De Martin, 1992; De Martin, 1995; March - Quercioli, 1999; De Martin, 2017]. Scandicci, realtà che ha subìto profonde trasformazioni in pochi decenni sul piano demografico, economico e sociale, rappresentava il terreno fertile da indagare. Per Libernauta è stato ritenuto importante che la biblioteca adottasse, come metodo, l’indagine sistematica e strategie attive di coinvolgimento dei giovani. Nel corso delle indagini e degli incontri con i ragazzi, i bibliotecari si sono avvalsi di alcune alleanze fondamentali nel creare canali di comunicazione privilegiati attraverso la realizzazione di attività pratiche e progetti finalizzati.
Una rete a sostegno del giovane lettore
La ragione di una tale longevità del progetto è da ricercarsi nella comunione di obiettivi tra i diversi soggetti coinvolti: insegnanti, operatori culturali e bibliotecari delle biblioteche scolastiche e pubbliche, oltre al tessuto commerciale per la sponsorizzazione. Fin dalla sua nascita, Libernauta ha creato occasioni per scambiare esperienze e instaurare una dialettica reciproca attraverso la realizzazione di percorsi formativi comuni. Ciò ha permesso di confezionare proposte utili a offrire ai giovani le opportunità formative e informative che il contesto territoriale aveva le potenzialità di produrre.
Da maggio 2002 a febbraio 2003 è stato realizzato un corso di formazione per animatori della lettura, capaci di andare nelle scuole a promuovere i titoli e stimolare la curiosità e la creatività dei ragazzi con un linguaggio più familiare [Comune di Scandicci, 2003]. Al loro fianco, con incontri programmati presso le biblioteche, le aule scolastiche e i teatri, sono comparsi, nel corso degli anni, scrittori, attori, artisti che con i giovani hanno saputo dialogare appassionandoli.
Oltre ai patrocini degli enti territoriali del Ministero dell’istruzione, università e ricerca (MIUR), alla Regione Toscana e alla Provincia di Firenze poi divenuta Città metropolitana, è stato fondamentale il coinvolgimento dei dirigenti scolastici. Questo ha permesso a Libernauta di essere incluso all’interno di un percorso educativo e formativo strutturato e riconosciuto all’interno dei piani dell’offerta formativa territoriale degli istituti scolastici, valido per il rilascio dei crediti formativi.
Nell’ultima edizione è iniziata una collaborazione anche con l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire), volta sia a realizzare percorsi laboratoriali condivisi con gli studenti, che momenti formativi per gli insegnanti, riconosciuti ai fini curriculari.
Le indagini sistematiche e le strategie di coinvolgimento dei giovani
Uno degli strumenti utilizzati per aprire e mantenere con gli adolescenti un canale di dialogo proficuo è rappresentato dalle indagini conoscitive. Nell’ambito della vita di Libernauta ne sono state svolte tre, di tipo quantitativo e qualitativo.
La prima indagine sulla lettura è stata realizzata, precedentemente al lancio del progetto, nel corso del 1999 grazie alla distribuzione di un questionario a trecento ragazzi di quattro istituti di istruzione secondaria superiore del territorio. I suoi risultati hanno delineato la rotta seguita dalla biblioteca di Scandicci per dare forma al concorso, motore su cui si sono innestati nel corso degli anni:
- animazioni in classe per la presentazione dei libri;
- incontri con scrittori e personaggi dello spettacolo;
- bibliografie ragionate per il giovane lettore;
- impulso per la creazione, l’aggiornamento e il rinnovamento della sezione giovani nelle biblioteche del Sistema documentario integrato dell’area fiorentina;
- laboratori di scrittura per ragazzi e insegnanti partendo dall’analisi di modelli narrativi contemporanei;
- convegni, seminari di riflessione, corsi di formazione e aggiornamento;
- ricerche sociologiche;
- festival del lettore da giovane;
- filmati e video-interviste;
- un sito web dinamico che, oltre a presentare il concorso, rendesse pubbliche e condivisibili le recensioni scritte dai ragazzi;
- un blog che fosse un luogo di confronto e condivisione di opinioni sul mondo della lettura.
I primi risultati sono stati resi noti attraverso la realizzazione di un convegno e una pubblicazione al momento del lancio del concorso [De Martin - de Pasquale, 2001].
Il progetto prende avvio e le edizioni si susseguono anno dopo anno da ottobre a maggio in coincidenza con l’anno scolastico. La formula piace e arriva a coinvolgere annualmente fino a 40 istituti di istruzione secondaria superiore, anche al di fuori dell’area fiorentina.
All’anno 2012 risale la seconda indagine che ha il compito di definire il profilo del giovane lettore. Viene commissionata a Silvia Ranfagni e a Claudio Becagli, allora ricercatori dell’Università degli studi di Firenze. I risultati sono presentati nell’ambito delle moltissime iniziative realizzate in occasione del primo Liberfest al Convegno dal titolo “Identikit del lettore da giovane” il 30 maggio 2012 all’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze. Il convegno si rivolgeva a docenti di scuola secondaria, bibliotecari, studenti, ricercatori, operatori culturali, addetti del mondo dell’editoria e intendeva sondare il rapporto giovani-lettura-libri in un momento di una sua radicale ridefinizione dovuto alla sempre più evidente invasività del digitale.
L’indagine aveva coinvolto docenti e bibliotecari in sei specifici focus group e mille studenti degli istituti superiori fiorentini. I dati in parte confermano quanto emerso dall’indagine precedente: la volontà di scegliere le letture in maniera autonoma, l’importanza del passaparola tra amici, il riconoscimento della funzione propedeutica della lettura necessaria a migliorare la propria capacità espositiva ma anche la condizione di isolamento dal contesto abituale, il riconoscimento del libro cartaceo come soluzione preferita rispetto a quello digitale, il desiderio e la necessità di trovare la storia in cui riconoscersi, appassionandosi alla lettura.
Al primo LiberFest, festival rivolto ai giovani, vero e proprio contenitore di percorsi che favorivano la partecipazione e il confronto intergenerazionale, promuovendo scambi culturali, convegni, incontri, dibattiti, seminari, laboratori teatrali e di scrittura, poesia, musica, ne sono seguiti altri tre a cadenza annuale che hanno prodotto pubblicazioni e DVD musicali [Salotti, 2020].
Libernauta fin da subito è caratterizzato da una propria immagine che negli anni è stata affidata a Sergio Staino, Roberto Luciani e Andrea Mi. Oggi ha una veste grafica coordinata, costruita intorno a un messaggio comunicativo che viene declinato su tutti i materiali, social, sito, gadget.
Nel corso degli anni Libernauta è stato ospite in radio locali, nella rubrica Fahrenheit di Radio 3, negli studi del TGR Toscana oltre che alla Bologna Children’s Book Fair, al Salone del libro di Torino e al Forum del libro di Catanzaro e di Bari. In una delle ultime edizioni il vincitore del concorso ha partecipato alla fiera Più libri più liberi di Roma accompagnato dallo scrittore Gabriele Clima. La rassegna stampa di Libernauta si arricchisce ogni edizione di articoli di quotidiani e riviste specializzate.
In piena ventesima edizione, il lockdown imposto per motivi sanitari ha provocato la sospensione di tutte le attività in presenza e la premiazione del concorso, realizzata di fronte a un nutrito pubblico di ragazzi, è stata svolta in ottobre. Questa situazione ha imposto una riflessione che ha investito tutto il mondo delle biblioteche e della scuola e per Libernauta è stato naturale tornare a confrontarsi con tutti gli attori coinvolti nel progetto.
Libernauta riparte da te!
Questo è lo slogan della ventunesima edizione ma, come si può leggere nella sua storia, è il fil rouge che lega tutte le azioni pensate intorno al ‘libernauta’, un ipotetico giovane, un’entità simbolica che però racchiude in sé tanti volti reali, tante voci diverse. Negli anni abbiamo cercato di ascoltarle sempre e, a maggior ragione, oggi, nel riprogettare una nuova formula necessaria a ristabilire un equilibrio tra i soggetti coinvolti, le cui relazioni si sono indebolite col passaggio alle iscrizioni online al concorso e con la pandemia che ha reciso drasticamente la possibilità di intercettare i ragazzi.
È stato quindi naturale pensare allo strumento dell’indagine per capire come intervenire su queste criticità e rivolgersi a Beatrice Eleuteri della Sapienza Università di Roma, esperta in comunicazione ed educazione alla lettura, che si era già occupata di lettura e di giovani [Eleuteri, 2019].
L’obiettivo principale della ricerca è stato quello di ricavare dati attraverso una metodologia che coinvolgesse i principali alleati, bibliotecari e insegnanti e i futuri destinatari, i ragazzi. Il progetto Libernauta ha, fin dalle sue origini, dato vita al dialogo tra scuola, biblioteca e comunità educativa e per questo motivo tutti questi soggetti sono stati inclusi nell’indagine esplorativa.
Il protocollo seguito ha unito diversi tipi di tecniche quantitative, attraverso la distribuzione di un questionario, e qualitative, mediante la costituzione di focus group. Nei tre incontri, di cui i primi due erano divisi tra ragazzi e adulti mentre l’ultimo prevedeva una partecipazione mescolata dei soggetti, i gruppi si sono contrapposti attraverso l’uso del dibattito retorico, alternandosi nel difendere o attaccare l’utilità della lettura. I focus group dei ragazzi sono stati organizzati sia negli istituti superiori sia fuori dall’ambito scolastico in alcuni centri giovani della periferia fiorentina, mentre quelli degli adulti presso alcune biblioteche. Questi momenti sono stati ripresi in video e sbobinati, inserendo i concetti chiave emersi in griglie valutative, così da poter individuare alcune categorie utili all’analisi di dati motivazionali più profondi e complessi.
Nella totalità dei gruppi i termini “libera scelta”, “conoscenza” e “creatività” sono stati riscontrati con alta frequenza, evidenziando così le principali spinte motivazionali a favore della lettura. Riportano un valore praticamente nullo le categorie “dialogo autore-lettore”, “fonte attendibile” e “approccio alla vita”, in quanto apparentemente secondarie nella percezione di un adolescente, potendo scegliere tra fonti di informazione e svago molto varie sulla base della loro appetibilità a livello esperienziale. Le categorie “spinte sociali” e “transmedialità” non riscuotono successo nei gruppi di insegnanti e bibliotecari, essendo meno soggetti al richiamo dei media, a differenza delle giovani generazioni. Dalla comparazione dei dati tra gli adulti e i ragazzi, emerge l’importanza di luoghi e tempi nel determinare il significato che ogni lettore dà alla pratica. Accanto a un indiscutibile riconoscimento dell’importanza di leggere finalizzato allo studio e all’apprendimento, si delineano profili di lettori allo stesso tempo simili e diversi. La componente comune è rappresentata dall’esperienza di lettura come viaggio, connessa alla capacità di immaginare, fantasticare e creare con la propria mente. A questa sono complementari due esperienze diverse: quella dell’adulto, per il quale leggere diventa un’esperienza personale e autoriflessiva, che porta a confrontarsi con i propri valori e le proprie conoscenze, rispetto a quella dei ragazzi, il cui primo ostacolo per il godimento del libro è rappresentato dalla mancanza della libertà di scelta. Dietro a risposte quali “non ho tempo”, “preferisco altri mezzi” e “inutile, obsoleto”, emerge il fatto che la lettura rimane per i più un’attività faticosa, che comporta un’esperienza molto soggettiva per quanto riguarda tempo e spazio. Il tempo è esperienziale e relativo, dilatato o contratto a seconda dei diversi fattori che lo influenzano: le abilità cognitive, il contesto sociale, l’avere a disposizione libri e un luogo dove leggerli in pace. I ragazzi lo spiegano brillantemente quando dicono: «non è la lettura di per sé, è tutto quello che viene prima» e ribadiscono «serve la giusta atmosfera». Il “faticoso” racchiude tutte le difficoltà di accesso alla lettura da parte di chi presenta un deficit dell’attenzione e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche da coloro che presentano una mancanza di allenamento che porta a preferire mezzi di comunicazione e svago più “immediati”, “efficaci”, “diretti”. Altro termine negativo è “isolamento”, emerso in tutti i gruppi.
Partendo dai risultati dell’indagine abbiamo inserito nel concorso alcune importanti novità. La partecipazione in gruppo: la nuova formula mira a contrastare il pregiudizio di isolamento che la lettura reca con sé, aggiungendo la possibilità di partecipazione anche a gruppi di lettori. In questo modo la spinta aggregativa dovrebbe sovrastare la percezione di fatica e difficoltà riscontrate dall’indagine.
La riscoperta di esperienze in presenza: a partire dall’edizione in corso sono state previste attività caratterizzate dalla componente materiale e relazionale. I vincitori della sezione “Gruppi” parteciperanno alla rassegna Mare di libri che si svolgerà a Rimini nella seconda metà di giugno. Nel soggiorno letterario i ragazzi potranno avere occasioni di confronto e socializzare tra di loro.
Ragazzi ambasciatori: alla domanda “da chi ti faresti consigliare un libro?” la risposta frequente ha individuato nei coetanei i soggetti più efficaci a promuovere il concorso, lasciando all’adulto il ruolo di facilitatore. La partecipazione attiva è utile a ridimensionare la lettura costrittiva imposta dall’ambiente scolastico, assolvendo al bisogno espresso di effettuare una libera scelta.
Espansione del concetto di recensione: in tutti i gruppi è emersa la competizione tra lettura e altri media, giudicati più efficaci o immediati. Offrire la possibilità di recensire un libro utilizzando più linguaggi narrativi (mappa concettuale, creazione di colonne sonore e playlist, illustrazioni e video) è la soluzione coerente con la filosofia di Libernauta che, come detto in apertura, offre uno spazio di libera navigazione per terrestri curiosi.
Uno spazio aperto a nuove realtà territoriali
Le novità introdotte a partire da questa edizione e il nuovo sito dinamico permettono di allargare Libernauta ad altre realtà territoriali. Nel corso di questi anni abbiamo ricevuto adesioni da tutta Italia e abbiamo raccolto e valutato le recensioni insieme a quelle dei ragazzi del nostro territorio, senza che le biblioteche delle realtà di provenienza potessero svolgere un ruolo attivo. L’invito a diventare partner di Libernauta è rivolto quindi a tutte le biblioteche che ora possono declinare attivamente il concorso sul proprio territorio. La cabina di regia del progetto può mettere a disposizione di chi lo richiederà oltre a un know-how di oltre vent’anni, il lavoro di scelta dei testi a cura del comitato scientifico, la grafica del progetto, il blog, le recensioni, i contatti con gli autori e le attività culturali. L’allargamento di queste proposte su più regioni potrebbe rappresentare un esempio virtuoso di attenzioni rivolte ai giovani, oltre ad avere un impatto mediatico maggiore.
Il Comitato scientifico e i 15 libri selezionati
Da sempre Libernauta si avvale del prezioso supporto di un comitato scientifico. In questa edizione il progetto può contare sulla presenza di rappresentanti attivi nella promozione della lettura, come gli scrittori Marco Magnone e Daniele Aristarco, l’insegnante e blogger Matteo Biagi e la bibliotecaria esperta di letteratura per ragazzi Ilaria Tagliaferri, che è anche direttrice della rivista LIBER. È il comitato che seleziona i titoli individuati tra le novità edite negli ultimi due anni ponendo particolare attenzione alla varietà di temi e linguaggi utili ad intercettare nuovi lettori.
Ecco la lista dei magnifici 15 libri selezionati per questa edizione: Insalata mista di Gaia Guasti (Camelozampa, 2021), Figli dello stesso cielo: il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi di Igiaba Scego (Piemme, 2021), La pietra oscura di Marco Baliani (Bompiani, 2021), Chiedi ai sogni di fare rumore di Alessandro Q. Ferrari (Mondadori, 2021), Buonanotte, Signor Tom di Michelle Magorian (Fazi, 2021), Rose fuori dal mondo di Patrice Lawrence (EDT-Giralangolo, 2021), Senza una buona ragione di Benedetta Bonfiglioli (Pelledoca, 2021), Un attimo perfetto di Meg Rosoff (BUR, 2021), Come due gocce nell’arcobaleno di Amber Smith (Mondadori, 2020), Come nascono gli incendi di Michele Arena (Mondadori, 2020), Educazione rap di Amir Issaa (ADD, 2021), Poet x di Elizabeth Acevedo (Sperling&Kupfer, 2021), R. Ribelli resistenza rock ‘n’ roll di Marco Ponti e Christian Hill (Feltrinelli, 2021), Nippon yokai: il gioco delle dieci storie di Elisa Menini (Oblomov, 2020), Per sempre di Assia Petriccelli e Sergio Riccardi (Tunué, 2020).
Le modalità di partecipazione
Per partecipare al concorso individualmente è necessario recarsi in una delle biblioteche aderenti all’iniziativa e farsi rilasciare il codice personale e il kit di benvenuto, prendere in prestito uno dei magnifici 15 libri di questa edizione, andare sul sito di Libernauta e iscriversi al concorso.
Per concorrere ai premi e avere diritto all’attestato di partecipazione sarà necessario presentare almeno tre recensioni. Tra i premi che saranno assegnati in questa categoria buoni acquisto per librerie, piattaforme streaming video e musicali, biglietti per cinema, teatro, mostre, concerti.
La recensione migliore sarà pubblicata su LIBER, libri per bambini e ragazzi, rivista edita dal Comune di Campi Bisenzio (FI) che si rivolge a chi si occupa di letture per l’infanzia e l’adolescenza, proponendosi come osservatorio ideale dei fenomeni del settore e come aggiornamento ideale sulle tendenze che lo riguardano (<https://www.liberweb.it>).
Anche per partecipare al concorso in gruppo è necessario che il capo squadra si rechi in una delle biblioteche aderenti all’iniziativa per farsi rilasciare il codice squadra che servirà per la registrazione sul sito. Dal sito sarà poi possibile scegliere un nickname per la squadra e rendere noti i nomi dei componenti (massimo 5). La recensione di gruppo sarà ‘transmediale’ e cioè sarà necessario raccontare le impressioni della squadra sul libro connettendo più linguaggi narrativi.
Quante suggestioni possono emergere dalla lettura? Si chiede ai ragazzi di trovare una connessione tra la storia letta nel libro e la musica che farà entrare il prossimo lettore nel mood giusto. Oppure andare a pescare connessioni con il cinema, nella fotografia o in un quadro. Le connessioni con altri mondi artistici possono essere tantissime! Sicuramente in questo caso l’unione fa la forza, perché ognuno può mettere in gioco le proprie passioni personali.
Più linguaggi narrativi saranno utilizzati (testo, podcast, video, grafica, musica, oggettistica ecc.) più alto sarà il punteggio attribuito. I contenuti proposti possono essere sia originali (creati ad hoc) oppure frutto di ricerca (opere d’arte, spezzoni di film, visite virtuali).
Saranno premiate le connessioni che meglio sapranno raccontare il libro in modo transmediale, incuriosendo e regalando agli altri lettori la propria visione della storia. Per concorrere è necessario presentare un percorso che utilizzi almeno tre linguaggi narrativi a scelta tra quelli proposti.
Vince chi riuscirà a raccontare il libro proponendo il percorso più azzeccato e originale rispetto al testo di partenza. Il premio per la squadra migliore sarà un soggiorno letterario al Mare di libri, primo festival di letteratura in Italia dedicato unicamente agli adolescenti, che si svolgerà a Rimini nella seconda metà di giugno 2022.
Per tutte le informazioni consultare il sito https://www.libernauta.it.