Vol. 2 n°1 - L'utente come risorsa
Articoli
Alberto Petrucciani
L’utente (il lettore?) tra quantità e qualità: “buchi neri” ed esigenze di ricerca
Giancarla Brusoni, Claudia Daurù, Lucia Del Grosso, Francesca Navarria
La popolazione toscana e le biblioteche comunali. Gli esiti di un'indagine su utenti, servizi, percezione dell'identità
Maria Grazia Ronca, Stefania Castano
La gestione delle risorse elettroniche e il rapporto con l’utenza nell’Università di Napoli Federico II
Massimiliano Anzivino, Francesco Caligaris
Quale biblioteca per leggere il presente e costruire il futuro insieme ai cittadini?
Stefano Bandera , Giovanni Caruso, Chiara Faggiolani, Andrea Ricci
Qualcosa di nuovo sulla lettura. Nuove prospettive di conoscenza con i big data
Editoriale
Un primo bilancio, guardando avanti
Dopo l’uscita della prima annata di «Biblioteche oggi trends» l’Editrice Bibliografica e la direzione della rivista hanno avviato una prima riflessione, cui hanno preso parte anche alcuni componenti del Comitato scientifico.
Il bilancio ci sembra ampiamente positivo, vista l’attenzione e l’interesse con cui è stata accolta l’uscita dei due fascicoli pubblicati nel 2015.
Si va definendo l’identità della nuova rivista, legata essenzialmente al suo tentativo di indagare i confini e le intersezioni tra il mondo delle biblioteche e della biblioteconomia e altri domini disciplinari che guardano al nostro ambito e che possono offrire strumenti di studio e di analisi utili per comprenderne le dinamiche. Una sfida non banale era anche costituita dal rapporto con la sorella maggiore, «Biblioteche oggi», affermatasi in oltre un trentennio come rivista professionale di informazione, aggiornamento e dibattito, particolarmente attenta nel documentare esperienze e casi di studio: il rapporto fra le due testate si fonda in primo luogo sulla scelta di rivolgersi al medesimo pubblico professionale, quello dei bibliotecari. L’offerta delle due riviste è complementare, in quanto «Biblioteche oggi» intende seguire e stimolare il dibattito sull’attualità, mentre la nuova nata – che, pur ospitando preferibilmente contributi di spessore teorico e di taglio scientifico, non vuole essere una rivista accademica rivolta solo a un pubblico di studiosi – si propone di favorire l’approfondimento su alcuni temi monografici, ospitando studi e ricerche che di volta in volta mettono a fuoco uno dei punti nodali del dibattito scientifico e culturale che può interessare l’universo delle biblioteche.
L’esperienza della prima annata ci induce ad accentuare il taglio monografico (in questo fascicolo, per esempio, non è presente l’articolo a tema libero della sezione “Orizzonti”, e ciò prevediamo che accadrà spesso), dando sempre più spazio alla riflessione e alla discussione su ricerche dal taglio innovativo (in questo numero, per esempio, presentiamo un’interessante ricerca sull’utenza delle biblioteche toscane, accompagnata dal commento di un componente del nostro comitato scientifico, e un’indagine sull’uso dei big data per analizzare i comportamenti di lettura) o al coinvolgimento di studiosi provenienti da ambienti diversi.
Naturalmente, nessun assetto è da considerarsi definitivo, perché una rivista che voglia essere viva e in sintonia con il contesto sul quale insiste deve necessariamente seguirne in modo ravvicinato l’evoluzione. È quello che cerchiamo di fare in questo fascicolo, dedicato ai cambiamenti in atto nel rapporto tra le biblioteche e i loro utenti, anche, ma non solo, a causa delle trasformazioni dovute all’uso delle tecnologie digitali.
Comprendere un presente che a volte ci spiazza è indispensabile per guardare avanti e tutti sanno quanto ciò sia necessario in un Paese come il nostro, dove le biblioteche sono spesso ai margini della vita culturale e sociale. Lo dimostrano anche le discussioni e le polemiche che di recente hanno accompagnato l’avvio del concorso per 500 funzionari nel Ministero dei beni culturali e che hanno tristemente confermato quanto sia ancora lungo il cammino da percorrere per il rilancio e lo sviluppo del sistema delle biblioteche italiane.
Giovanni Solimine