Vol. 2 n°2 - L'ambiente digitale e le biblioteche

Editoriale

Saper guardare a un futuro che è già cominciato

Questo non è un fascicolo dedicato (soltanto) alle biblioteche digitali: nelle sue pagine si parla anche della digitalizzazione del materiale bibliografico e delle problematiche legate alla realizzazione di biblio­teche digitali, ma in primo luogo ci interessa proporre qualche spunto di riflessione sul rapporto tra l’universo digitale e le biblioteche e sul modo in cui quest’ultime possono proporsi in modo adeguato all’interno di questo ambiente.

Accanto ai contributi più tecnici, come quello dello staff della biblioteca digitale realizzata dalla Fon­dazione BEIC sull’uso degli standard per la descrizione fisica e logica dei documenti digitali, abbiamo cercato di proporre ai lettori di “Biblioteche oggi Trends” qualche spunto di riflessione che non sempre compare nelle discussioni che la comunità bibliotecaria sviluppa su questo tema. Senza ripercorrere qui il sommario del fascicolo, facciamo qualche esempio.

In apertura pubblichiamo un intervento di Karen Calhoun della Cornell University Library, che riprende il concetto del valore sociale delle biblioteche in relazione al bacino di utenza che esse sono chiamate a servire e presenta un possibile nuovo quadro concettuale, tendente a ribadire questa interpretazione anche per le biblioteche digitali.

Segue una rassegna di Valeria Lo Castro, in cui si ricostruisce il dibattito biblioteconomico sul nuovo paradigma della comunicazione scientifica e dell’accesso alla conoscenza da parte dei cittadini attra­verso il web, alla ricerca di un nuovo ruolo e di un nuovo riposizionamento delle biblioteche rispetto ai processi di produzione, gestione e circolazione del sapere.

Per vedere come cambiano le condizioni di lavoro degli studiosi ci è sembrato interessante anche sentire la loro voce: lo abbiamo fatto ospitando un articolo di alcuni giovani ricercatori dell’Università di Torino, che ci parlano dell’utilità delle biblioteche digitali e della marcatura testuale per gli studi classici e la storia della filosofia.

In una fase in cui si ha la sensazione che tutto stia cambiando, mettendo in discussione tutte le convinzioni e le certezze su cui si fonda il lavoro dei bibliotecari – nel fascicolo si parla anche delle competenze richieste a professionisti e cittadini nell’era digitale – non è sufficiente ribadire in modo tautologico la centralità delle biblioteche e della loro funzione di mediazione: un’impennata di orgoglio e di autocompiacimento potrebbe avere un effetto rassicurante per il nostro piccolo mondo, ma ci farebbe anche correre il rischio di ignorare che forse la biblioteca è uscita dall’orizzonte di gran parte del pubblico, che la ritiene legata ormai a vecchi processi di trasmissione delle conoscenze, superati dalle nuove prospettive offerte dal web.

La centralità delle biblioteche non va affermata in modo autoreferenziale o semplicemente difesa, ma riconquistata, nella consapevolezza che il contesto in cui ci muoviamo si è radicalmente modificato. Se con questo fascicolo avremo dato un modesto contributo all’acquisizione di una più matura co­scienza del cambiamento che stiamo attraversando, potremo ritenerci soddisfatti.

Giovanni Solimine

P.S.: Non potevamo chiudere l’annata 2016 senza un riferimento a SBN, che ha compiuto trent’anni. Non lo abbiamo fatto a scopo celebrativo, né ignorando i limiti e le insufficienze che talvolta hanno caratterizzato il percorso di questo progetto. Lo abbiamo fatto perché SBN è un esempio, uno dei pochi, di come una comunità professionale abbia saputo guardare avanti con ambizione, superare la frammentazione istituzionale e organizzativa, immaginare un futuro fondato sul metodo della coope­razione. Se poi questa prospettiva di cambiamento non si sia pienamente realizzata e se non abbia prodotto fino in fondo i frutti desiderati, le cause sono molteplici. Nell’intervento che pubblichiamo in questo numero, Tommaso Giordano, uno degli ideatori della rete delle biblioteche italiane, discute in modo attento e senza reticenze i trent’anni di vita di SBN.