Vol. 1 n°1 - L'accesso alla conoscenza
Articoli
Maurizio Vivarelli
C’è bisogno di collezioni? Teorie, modelli, pratiche per l’organizzazione di spazi documentari connessi e condivisi
Cecilia Cognigni
Pubblici della biblioteca e diversificazione dell’offerta culturale. Spunti progettuali per il servizio bibliotecario
Raffaella Messinetti
La conoscenza come “bene comune” e il valore giuridico della persona umana
Gino Roncaglia
Il futuro delle biblioteche digitali si costruisce dal basso. Intervista a Robert Darnton
Ilaria Giglio, Maria Maiorano
Le biblioteche pubbliche nella rendicontazione sociale degli Enti locali
Editoriale
Incipit
Inizia da qui una nuova impresa scientifica e culturale. Nasce oggi una nuova serie di «Biblioteche oggi», ma anche una rivista che potremmo definire totalmente nuova. La testata che già da oltre trent’anni svolge un servizio di informazione, aggiornamento e dibattito per le biblioteche e i bibliotecari italiani si rinnova e si arricchisce con una vera e propria nuova rivista di studi e ricerche, che verrà pubblicata due volte all’anno alla fine di ogni semestre e avrà un carattere monografico e aperto al confronto internazionale e interdisciplinare.
Questa avventura nasce in un momento difficile per le biblioteche, per la ricerca, per la produzione editoriale, contrassegnato da grandi incertezze e preoccupazioni. Si direbbe che le nostre biblioteche siano incamminate verso un declino inesorabile, eppure c’è da essere convinti che il libro e la conoscenza possano e debbano essere i pilastri su cui costruire un’idea di futuro.
Vale non solo per l’Italia, ma per il mondo intero. Infatti, il Trend report dell’IFLA si chiedeva nel 2013 se eravamo destinati a stare sulla cresta dell’onda o a essere travolti dalla corrente.
Sono state proprio queste considerazioni a spingerci a dar vita a un nuovo luogo di approfondimento e di riflessione, che vuole analizzare ciò che sta accadendo nel nostro mondo e intorno al nostro mondo, le trasformazioni in atto, le ragioni profonde di una crisi che non è solo economica e di congiuntura e che, se e quando sarà superata, non ci restituirà la situazione precedente, cui eravamo abituati.
Aver aggiunto alla testata – che fin dalla nascita ha nel suo nome un riferimento al rapporto fra biblioteche e contemporaneità – la parola trends sta a rappresentare la volontà di comprendere le tendenze di medio e di lungo periodo, la volontà di studiare il mondo delle biblioteche all’interno di un movimento più ampio, che vorremmo capire dove sta andando, la volontà di indagare la realtà italiana mettendola a confronto con gli orientamenti che si manifestano in un panorama sovranazionale.
Per attrezzarci allo scopo di coltivare queste ambizioni abbiamo concordato con il Comitato scientifico – che si avvale di studiosi ed esperti italiani e stranieri – di dare alla rivista una struttura piuttosto articolata.
Il progetto prevede che i fascicoli siano in gran parte dedicati a un tema, che di volta in volta toccherà uno dei punti nodali del dibattito scientifico e culturale; questa sezione, che abbiamo etichettato come “Focus”, ospiterà non solo saggi di ambito biblioteconomico, ma anche contributi di studiosi di altre discipline, che osservano con attenzione il mondo delle biblioteche o che discuteranno l’impatto delle biblioteche su altri ambienti.
La sezione denominata “Orizzonti” spazierà invece su altre tematiche della riflessione biblioteconomica.
Alcune pagine di ogni fascicolo saranno dedicate a “Rassegne”, bibliografiche ma non solo, in cui ci proponiamo di analizzare criticamente uno o più libri che hanno fatto discutere, la produzione di un autore o le più recenti pubblicazioni o risorse di rete su un medesimo tema. La rivista si propone anche di incoraggiare gli studiosi più giovani e di dare ospitalità a ricerche innovative e di qualità su cui essi sono impegnati: a questo scopo è dedicata la sezione “Lavori in corso”.
La serie inizia con un numero dedicato al problema dell’accesso alla conoscenza, tema fondamentale per riflettere sul ruolo delle biblioteche e sulle modalità di trasmissione del sapere nell’era della rete. Se ne dibatte molto e, per questo motivo, abbiamo dedicato la rassegna bibliografica a una rilettura degli atti del convegno delle Stelline del 2008, dedicato ai diritti della biblioteca, per proporre un aggiornamento bibliografico sui temi di cui si discusse in quella occasione.
La questione è molto delicata, perché su questo terreno tendono a volte a contrapporsi le logiche del mercato con la difesa dei diritti dei cittadini: anche per questo il tema assume una rilevanza centrale per la democrazia e per lo sviluppo della persona umana. Ricordo che proprio quest’anno il Premio Nobel per la pace è stato assegnato a Malala Yousafzai, l’adolescente pakistana che si batte per il diritto all’istruzione, e credo che ciò vada interpretato come un segnale molto positivo.
La scelta di questo tema monografico per il varo della nuova rivista vuole essere un manifesto, ed è l’indicazione di un trend al cui interno pensiamo che le biblioteche debbano andarsi a posizionare.
Giovanni Solimine